martedì 18 ottobre 2011

E l'agnello cresce, timido, alla vita...


La vita stanca, a percorrerla tutta. E’ lunga, difficoltosa, piena d’intoppi macigni. La vita stanca. La giri intorno fino in fondo. Finché hai fiato. Nella speranza vana di trovare soddisfazione al grido che essa stessa muove.
E quando all’orizzonte solo ti si vela l’ultimo scoglio, fatto di pochi o tanti, se sono lunghissimi, ancora anni, capisci che la vita è fatta per percorrerla, non per arrivarla. E allora la rivedi, la vita.
Oggi è un agnello bianco, tiepido e fragile. Ieri città nuove, viaggi, sorrisi e dolori.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Io vado tra il fango e le nubi in una solitudine silenziosa. Guardo intorno le valli altissime, bagnate o innevate, mentre l’odore caldo e ormai familiare delle stalle riempie il silenzio profondo. Fuggita fuori dal caos delle genti vivo la Legge, impietosa e insindacabile.
E questo stare allarga l’anima, la fa accomodare tutta tra i declivi boscosi. Quanto essa diventa ampia, tanto la posso leggere; dal primo giorno di vita consapevole ad oggi. Ci sono milioni di momenti incancellabili accaduti,nelle pieghe estese di quest’anima. Piccoli passi fatti nella speranza di arrivare da qualche parte, di lenire il dolore del vivere, che sono rimasti. Ancora coi colori accesi addosso di ieri. E che importa allora se adesso vivo in città o nei boschi, che importa se porto stivali o scarpe lucide, che importa se abbia una casa o una stalla…. se sono ancora io quella che vive tutta nel telo disteso dell’anima? Sono ancora con giacca e gonna corta blu. Sono ancora ad un casello stradale. Sono ancora. Eppure, non sono più.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Mentre io imparo da lui, dal fragile coraggio che emana. Imparo e cammino, imparo e cammino. Rileggo il telo dell’anima e cammino, oggi più lentamente di ieri, per la stanchezza di leggere, imparare e camminare.
Finché ci sarà strada davanti a me imparerò e camminerò, scrivendo sul telo disteso tra i declivi, con grafia leggera e minuta, ogni frase, ogni istante, ogni sentire.
Tante cose ho capito, tante cose ho imparato a rispettare. Ho accolto il significato sacro di ogni piccolo accaduto. Il rispetto porta sempre un buon ricordo, anche di quello che può sembrare da dimenticare.
Tanti orgogli ed egoismi si sono sciolti quassù, insieme alle nevi. I venti li hanno dispersi, il gelo li ha uccisi.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Mentre la mia di vita scende, lenta ma inesorabile, verso l’ultimo torrente, giù a valle.

bea

Nessun commento: